Mentre si lavora a ricomporre una crisi di governo grottesca, comunque sia e da qualsiasi angolo visuale la si osservi, facciamo i conti con vecchi (non nuovi) problemi del nostro disastrato sistema economico. L’errore interpretativo diffuso che si compie, infatti, in questo periodo storico, è quello di attribuire alla pandemia le influenze negative sul sistema Italia; essa ha, a mio avviso, unicamente esasperato i vuoti di sempre. Mancano già da anni, lo si ricordi, investimenti strutturali e politiche di rilancio del made in Italy. Se si contano circa 7.000 cantieri aperti (o avviabili) per opere pubbliche, largo circa oltre 1 milione di posti di lavoro immediatamente attivabili, ci si deve porre il problema, in via primaria, circa le cause dell’inerzia della pubblica amministrazione.
Il mio articolo per La Voce Repubblicana.
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