L’ultima operazione riguardante il metodo della “banca sotterranea cinese” in Italia è stata avviata dai finanziatori del Comando Provinciale di Vicenza nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura di Vicenza. Il riciclaggio di denaro contante trasportato dall’estero all’Italia attraverso almeno 556 viaggi, per un valore stimato di 110 milioni di euro, derivante da frodi fiscali perpetrate da aziende specializzate in materiali ferrosi. Martedì 19 marzo, la Guardia di Finanza ha emesso un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 13 persone, di cui 8 sottoposte a custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari, unitamente ad un provvedimento di sequestro preventivo per un importo di circa 1,5 milioni di euro. euro e una perquisizione delle case e delle attività commerciali di 18 persone. Gli inquirenti ritengono che, secondo quanto ricostruito dalle informazioni in loro possesso, i soldi inviati a clienti esteri siano stati successivamente reimmessi sul mercato italiano, con una commissione media pari a circa l’1,5% dei fondi spostati, tramite uno “sportello bancario illegale”. Si è parlato anche della China Underground Bank, un sistema internazionale di riciclaggio di denaro che richiederebbe un’ampia cooperazione tra i paesi.
Per la Guardia di Finanza queste “banche” sono considerate un modello di trasferimento informale di valori, hanno la capacità di ricevere denaro e restituirlo ad altri soggetti in altre aree del mondo operando al di fuori del sistema bancario convenzionale. Ciò può essere ottenuto aggirando le norme sul riciclaggio di denaro attraverso comunità etniche che assumono nomi diversi. Roma, Prato, Milano, Padova e Napoli sono le città più colpite dal fenomeno in Italia. I settori di criminalità preferiti per queste operazioni sono quelli ad alto valore monetario, come l’industria tessile e della pelletteria.
Il meccanismo del denaro volante viene così descritto nell’ultimo rapporto d’intelligence: si tratta di una procedura finanziaria illegale che consente di effettuare la trasmissione virtuale di denaro senza uscire effettivamente dal Paese d’origine. L’ampia disponibilità della risorsa, che deriva principalmente dall’evasione fiscale e previdenziale, consente alla criminalità cinese di funzionare come un canale finanziario clandestino a favore di evasori fiscali e altri criminali che approfittano di questa risorsa per trasferire denaro in Italia. A tal fine, enumera prima le varie tipologie di denaro corrotto e poi regola le transazioni legate ai traffici illeciti.
Prima di Vicenza la responsabilità era dell’Ancora: circa 1,7 miliardi di euro di fatture false generate con 140 aziende fantasma ora cancellate. Tuttavia, il giudice istruttore Carlo Masini, ha osservato nell’ordinanza preventiva di sequestro che, pur essendo stata “ampia”, l’indagine non ha affrontato la condotta criminosa individuata. In realtà, prosegue, “oltre alle cartiere prese in esame”, ci sono “altre aziende che possono provocare un’evasione simile alla situazione attuale”, ovvero circa 30 miliardi di euro vengono spesi per fare acquisti e possedere cose non utilizzate.
Anche Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, si è di recente occupato del fenomeno bancario clandestino, definendolo un gigantesco cerchio, ha spiegato, “capace di distruggere letteralmente tutti i controlli proposti dalla normativa internazionale”. comunità e gli stati attorno al concetto di denaro che scorre attraverso il sistema finanziario.” Un sistema che spesso viene associato ad altri reati, come documentano le indagini, questo è “possibile” a causa del denaro, che ormai è considerato una forma di traffico. È una merce comune che va di pari passo con la droga, senza spostarsi, grazie al fatto che attraverso una rete di transazioni illegali vengono spostati solo i gettoni necessari a garantire la disponibilità di queste grandi quantità di denaro.
Fonte: https://formiche.net/2024/03/ecco-come-funzionano-le-banche-clandestine-cinesi-in-italia/#content