A caccia dello scudo

“Ci sono l’impiegato comunale con 2,5 milioni di euro all’estero e la vedova di un uomo politico, anche lei con una bella somma da rimpatriare. C’è l’avvocato che di milioni da “scudare” ne aveva diversi e il socio di una piccola cooperativa. In tutti questi casi il problema era proprio l’attività svolta da chi voleva accedere alla sanatoria: non era congrua con la cifra che intendevano sanare con lo scudo fiscale voluto da Giulio Tremonti.”

FONTE:

I furbetti dello scudo, l’Espresso