A seguire la prima parte del mio articolo per la Rivista 231:
Con il d.l. 14 giugno 2021, n. 82, convertito in l. 4 agosto 2021, n. 10, si è data attuazione alle «Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale». Il tutto, a sua volta, in esecuzione di delega del d.lgs. 18 giugno 2018, 65, che aveva recepito la Direttiva UE 2016/1148, 6 luglio 2016, cd. «NIS» (Network and Information Security), ove erano stati disegnati quadro e strumenti per le difese nazionali delle infrastrutture critiche e informatiche dei Paesi europei. Le disposizioni italiane contengono una serie di novità di non poco momento per l’ordinamento giuridico del nostro Paese. Innanzitutto, la delimitazione degli oggetti di tutela: reti, sistemi informativi, servizi informatici, comunicazioni elettroniche, al fine di assicurarne – recita l’art. 1 – «la disponibilità, la confidenzialità, l’integrità, la resilienza». Beni comuni, tra pubblico e privato, in una concettualizzazione chiarificatrice…