Notizie come la morte di al-Zawahiri hanno una doppia faccia. Quanto accaduto indebolisce certamente Al Qaeda, pur non estirpandone le cellule. Aspettiamo a giorni di sapere chi sarà il successore o i successori, sicuramente già individuati e non meno feroci e dotati”. Lo dice all’Adnkronos RANIERI Razzante, direttore del Centro Ricerche Sicurezza e Terrorismo.”Non si disarticola un movimento come Al Qaeda per la morte di al-Zawahiri – sottolinea – bisogna vedere ora gli equilibri con Isis, chi si sente senza guida può solo reagire negativamente. Bisogna tenere alta l’attenzione, l’esatto contrario di quello che si pensa dopo la morte di un leader: Al Qaeda, ricordiamolo, è presente in Africa, Asia ed Europa, ed è molto più articolata di Isis. Se pure inizialmente ci sarà un momento di smarrimento, non bisogna pensare che questa morte potrà cambiarne la forza dirompente e la presenza territoriale”
La mia intervista per Adnkronos