La tassa sui contanti sarebbe illiberale e anticostituzionale. Lo afferma il Prof. Ranieri Razzante, docente di Legislazione antiriciclaggio nell’Università di Bologna, presidente dell’associazione Italiana Antiriciclaggio.
“Ormai siamo alla follia nel confondere l’evasione fiscale con il riciclaggio di denaro sporco, ma soprattutto nel mescolare l’utilizzo legittimo della moneta di conto con i crimini finanziari”.
Innanzitutto la libertà di utilizzo di contante sta nella sua stessa esistenza, altrimenti la Bce non avrebbe ragione di esistere. È poi provato scientificamente da statistiche ufficiali che i limiti al contante non hanno mai prodotto dal 1991 una contrazione dell’evasione fiscale e del riciclaggio. È ben difficile trovare un mafioso che spenda o detenga contanti, affinché questi vengano più facilmente sequestrati! Oggi l’utilizzo del contante in grandi quantità è quasi impossibile, dato che sarebbe monitorato dal sistema bancario e dalla Banca d’Italia. È persino ovvio ribadire che l’utilizzo della moneta cartacea è un retaggio culturale ormai rimasto in capo solo alle persone non alfabetizzate in materia di Finanza, fermo il ribadito diritto di farlo anche da parte di esperti.
I grandi evasori e grandi riciclatori effettuano operazioni sui mercati esteri e con società fittizie pagando con mezzi tracciabili e regolarmente fatturando le transazioni.
La tassa sul contante disincentiverebbe l’utilizzo da parte delle persone che ne hanno diritto e che vogliano esercitarlo, prosegue Razzante, noto esperto della materia e più volte consulente della commissione parlamentare Antimafia.
Ci opporremo fermamente alla limitazione al contante che non sia quella già prevista dalle norme antiriciclaggio, e che vale per i trasferimenti tra persone diverse per importi pari o superiori a €3000. Ancora sento parlare di limiti ai prelevamenti dalle banche, mai esistiti, per l’ovvia ragione che la disponibilità delle somme è dei correntisti. Semmai può essere contestato l’utilizzo per commettere reati, ma questa è tutt’altra cosa, così come è indagabile ovviamente l’utilizzo di contante in qualsiasi modo che provenga dalla commissione di reati.